Uzbekistan



Proponiamo questa destinazione dopo averne studiato i molteplici volti, con il desiderio di valorizzarne al meglio la cultura e la tradizione uniche che la caratterizzano, per un viaggio speciale in cui poter imparare e sognare. Siamo particolarmente lieti di inserire questa destinazione nella nostra programmazione per l'alto contenuto culturale e storico che la rende una meta straordinaria non troppo lontana.

Percorsa per secoli da commercianti che vendevano sete e spezie, la Via della Seta e le città storiche lungo i suoi affluenti hanno ospitato tesori inestimabili di arte e architettura, creando una fusione perfetta tra culture d'Oriente e di Occidente. Nel cuore della Via della Seta è situato l'Uzbekistan, un Paese che esprime in modo autentico ogni singola cultura che vi è fiorita e che lo ha attraversato.

L'affascinante storia dell'Uzbekistan risale a migliaia di anni fa. Secondo gli archeologi, è uno dei più antichi territori abitati dall'uomo. É certo che l'area era abitata già nel primo Paleolitico, come dimostrano i reperti delle abitazioni sulle montagne di Baysun-Tau e dagliutensili di Samarcanda. Si dice che qui ebbe origine l'Urheimat, la lingua madre di tutte le lingue indoeuropee. I primi uomini a diventare sedentari nell'area furono gli Indoari, che arrivarono qui nel 2200 a.C. e poi migrarono in India; da quel momento furono le popolazioni iraniche dei Sogdiani e dei Bactriani a insediarvisi. A loro si deve la diffusione dello zoroastrismo, la più antica religione monoteista del mondo basata sugli insegnamenti del profeta Zarathustra e risalente al VI secolo a.C.. Questo credo dominerà incontrastato in tutta l'Asia centrale fino al VII secolo d.C., quando verrà soppiantato dall'Islam.

Nel IV secolo a.C. l'area fu animata dal passaggio di Alessandro Magno, che conquistò la Sogdiana e la Bactria, catturò Samarcanda e Tashkent, per poi proseguire la sua campagna di conquista verso l'India. Sposò Rossane, figlia del capo bactriano Ossiarte, suggellando la nuova alleanza con le nozze di Susa, durante le quali 1.000 soldati greci sposarono altrettante donne orientali.

Sotto l'impero dei Khusan, tra il l e il III secolo d.C., I'Asia Minore divenne un crocevia di intensi scambi commerciali e culturali tra Oriente e Occidente, con una fitta rete di rotte terrestri e marittime, estesa per oltre 8.000 km, oggi nota come Via della Seta. Il cuore di questo commercio erano le città cosmopolite di Bukhara e Samarcanda, che raggiunsero una ricchezza clamorosa. Grazie a questo crocevia di culture il Buddhismo si diffuse dall'India alla Cina. Lo scambio di tecnologie fu invecebidirezionale: i cinesi impararono a produrre vetro, vino e cotta di maglia e, viceversa, insegnarono ai Paesi dell'Asia centrale a forgiare il ferro e a fabbricare la carta.

Nell'VIIl secolo, gli arabi si impadronirono dell'area, imponendo in modo repressivo l'Islam a popolazioni che fino ad allora avevano praticato lo zoroastrismo. Il Califfato abbaside lasciò tuttavia un grande sviluppo in camposcientifico: la maggior parte dei libri scritti in greco furono radotti in arabo e ne fecero uso importanti studiosi come il matematico Al-Khwarismi, nato a Khiva, e l'astronomo Al-Farghani, di Ferghana. Nel 900, Te passò ai Turchi Karakhanidi, che governarono fino al 1200 e siconvertirono definitivamente all'lslam.

Il sovrano assoluto del popolo mongolo, Gengis Khan, con la sua orda di 200.000 soldati, riusci in soli 15 annuni di guerra a occupare tutta la Cina, la Russia e tutta l'Asia centrale. Quando i mongoli invasero l'attuale Uzbekistan nel 1220, rasero al suoolo Samarcanda, Tashkent e Bukhara. Nonostante la sua crudeltà e freddezza, Gengis Khan non portò la guerra nel ondo per motivi religiosi o per desiderio di potere personale, ma principalmente perché le tribù nomadi avevano bisogno di nuovi pascoli per sopravvivere. Alla sua morte, il suo immenso impero fu diviso tra i quattro figli e gradualmente frammentato.

Nel 1271 Marco Polo seguì il padre e lo zio sulle rotte della Via della Seta e viaggiò fino a Pechino. Quando partirono erra ancora un ragaz zo, ma riuscì a descrivere in modo dettagliato le sue esperienze di viaggio nel "Milione", fonte preziosissima di tutte le conoscenze geogra fiche disponibili all'epoса.

Nato nei pressi di Samarcanda e di origine turco-mongola, Tamerlano (Timur) sosteneva di essere un discendente di Gengis Khana. Quando fu eletto Grande Emiro di Samarcanda, nel 1369, fece risorgere la città dalle sue ceneri. Timur portò qui tutti gli artisti e gli artigiar giani catturati in guerra, nonché gli studiosi, per ricostruire e far fiorire la cultura nella città. Con una serie di rapide campagne, Tamerlano riuscì inoltre a conquistare I'lran, la Mesopotamia, l'India, parte dellla Russia e della Cina e riunificò gli Stati dell'Asia centrale (Kazakistan, Uzbekistan, Tur kmenistan e Kirghizistan). Ancora oggi, il nome di Timur è osannato dalla popolazione che gli riconosce un'importanza simile a quell ella che noi occidentali attribuiamo ad Alessandro Magno. Dal XVI secolo, con la dinastia di origine mongola degli Shaybanidi, il Paese cominc micia a chiamarsi Uzbekistan e nella seconda metà del secolo la capitale viene spostata a Bukhara.

Quando i russi si interessarono ai territori dell'attuale Uzbekistan nella seconda metà del XIX secolo, l'area fu divisa nei khanati di Khiva, Bukhara e Kokand. Leautorità governative centrali richiesero immediatamente l'introduzione della lingua russa e la coltivazione intensiva del cotone. Furono costruite infrastrutture e ferrovie perfacilitare ilcommercio, si svilupparono industrie e furono costruite scuole. Venne contrastata la religione islamica e operata una scolarizzazione forzata. Come risultato di questo processo,o, nel 1960 quasi nessuna donna uzbeka indossava il burqa e tutte le ragazze avevano raggiunto lo stesso livello di istruzione dei ragazzi. La Repubblica Socialista Sovietica dell'Uzbekistan fu istituita nel 1924.

Nel 1991, con la dissoluzione dell'Unione Sovietica, l'Uzbekistan è diventato uno Stato pienamente indipendente che negli anni ha conquitato una buona stabilità economica grazie alle risorse naturali e al fiorente settore turistico.

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